Coronavirus, Laura Pausini: “Mia figlia ha cambiato le sue abitudini”

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Laura Pausini, attraverso il suo profilo Facebook, ha mostrato la figlia Paola intenta a fare i compiti.

La cantante ha voluto spiegare ai fan come sta parlando con la bambina dell’emergenza Coronavirus. Il messaggio che ha lanciato a tutti gli altri genitori all’ascolto è molto importante.

Coronavirus: Laura Pausini e la figlia

Laura Pausini, oltre ad essere una cantante molto apprezzata, è anche una mamma molto attenta. La sua piccola Paola ha 7 anni e, come tanti altri bimbi, è costretta a stare in casa a causa dell’emergenza Coronavirus.

Da circa un mese i bambini non vanno più a scuola e sono molti quelli che seguono lezioni online. Non tutti i genitori si trovano bene con le ‘maestre a distanza’, ma, ad oggi, non ci sono alternative. La Pausini, attraverso il suo profilo Facebook, ha mostrato Paola mentre è intenta a fare i compiti. A didascalia ha scritto: “Paola ha 7 anni e come tutti i bambini in Italia e in molti paesi del mondo, improvvisamente ha cambiato le sue abitudini scolastiche.

Ora segue le lezioni da casa e fa i compiti ogni giorno con me. Mi dice sempre che le mancano la scuola, i suoi compagni e le sue maestre. Mi chiede ogni mattina se il Coronavirus è andato via. Parlare con i nostri bambini cercando di non nascondere loro la verità ma rassicurandoli allo stesso tempo, credo sia necessario, oggi più che mai. Mentre iniziamo a preparare qualche idea per la Santa Pasqua, speriamo che la ‘libertà’ sia ogni giorno più vicina”.

Paola è davvero una bimba fortunata e tanti altri genitori potrebbero prendere spunto dal messaggio che la Pausini ha lanciato via social. I bimbi andrebbero rassicurati e non ulteriormente impauriti.