Come una consulente immagine può contribuire al personal branding

Una consulente immagine studia il brand di un professionista in modo che lo stesso possa essere identificato come il migliore in un certo ambito.

Per capire di che cosa si parla quando si fa riferimento al personal branding è necessario, prima di tutto, trovare una definizione di brand. Lo facciamo con l’aiuto della consulente immagine Isabella Ratti. Se proviamo a cercare in Rete una definizione di brand in realtà se ne trovano diverse. Il brand non ha a che fare solo con un logo o con un nome stampato su una maglietta o su un dispositivo elettronico; è un concetto molto più ampio ed eterogeneo, che chiama in causa anche i progetti, i valori e i desideri che stanno alle spalle di tutti i marchi. Ci deve pur essere un motivo se un gioiello di Bulgari è così ricercato o se i jeans di Armani trasmettono eleganza. Certo, il nome conta molto, ma non è tutto.

Il ruolo del marchio

C’è un denominatore comune fra i marchi preferiti dalle persone: si tratta di marchi che sono in grado di comunicare delle emozioni, ed è anche per questo motivo che si è portati a fidarsi di essi. Un marchio sviluppato in maniera ottimale è in grado di riconoscersi in valori specifici, quelli che ognuno di noi riesce a identificare. Proviamo a pensare a una necessità che deve essere soddisfatta o a una caratteristica ben precisa di un certo oggetto: se associamo un marchio solo, vuol dire che il marchio in questione sta svolgendo il proprio lavoro nel migliore dei modi. In tale circostanza lo scopo non è vendere della merce. Tuttavia se il marchio in questione non fosse una società, un paio di scarpe, una cintura o una collana ma un professionista?

Il brand per un professionista

Un consulente immagine studia il brand di un professionista in modo che lo stesso possa essere identificato con valori molto importanti per la professione stessa, vale a dire l’affidabilità e la serietà, così da poter essere ritenuto il migliore in un certo ambito. Un professionista si deve vendere come tale, anche per riuscire a farsi assumere dall’organizzazione per cui desidera lavorare. Si tratta di un obiettivo che può essere conseguito con l’aiuto di un consulente d’immagine: si lavora su sé stessi e si può essere riconosciuti per determinati valori ricercati in un certo ambito. Ciò permette di essere considerati la prima scelta per le aziende e per i responsabili delle risorse umane.

Personal branding: tutto quello che c’è da sapere

Isabella Ratti propone un programma di consulenza d’immagine dedicato proprio al personal branding. Si comincia con una definizione del personal brand, in modo da capire che cosa vuol dire costruire un marchio personale, che cosa si deve fare per posizionarsi nel proprio settore e come divenire un punto di riferimento. Dopodiché si passa ad analizzare l’immagine pubblica, cercando di capire che cosa la definisce e che cosa si può fare per consolidare la propria identità in modo che sia credibile, riconoscibile e unica. Un’analisi dell’immagine consente di identificare, attraverso la cosiddetta analisi SWOT, i rischi e le opportunità, ma anche i punti deboli e i punti di forza.

L’identità digitale

Al giorno d’oggi la consulenza immagine è molto importante anche dal punto di vista dell’identità digitale. Per questo motivo è importante capire che cosa vuol dire essere online e definire le proprie azioni sui social network in base a ciò che si ha in mente di comunicare. È opportuno capire che percezione si ha dall’esterno, perché solo così si può essere certi di trasmettere un messaggio coerente e appropriato. Una meticolosa analisi è doverosa anche a proposito dello stile personale, il quale viene esaminato mediante lo studio morfologico e cromatico del corpo. Ecco, quindi, che si può capire se il messaggio trasmesso corrisponde a quello voluto. A quel punto diventa più semplice capire come fare per individuare gli abbinamenti più indovinati, qual è il look giusto a seconda delle circostanze. Insomma, bisogna sempre da un lato valorizzare la propria unicità e dall’altro lato tenere conto del gusto personale. La cosiddetta business etiquette si articola in una vasta gamma di aspetti, che spaziano dal dress code professionale alle mail di lavoro, passando per un dettaglio in apparenza più semplice come i biglietti da visita.

La comunicazione verbale e quella non verbale

Un altro aspetto che non si può sottovalutare per il personal branding è quello che chiama in causa la comunicazione, che può essere verbale e non verbale. Tanti sono gli accorgimenti che vale la pena di adottare da questo punto di vista: la giusta scelta di una foto per un profilo sui social network, la redazione di un curriculum vitae che risulti il più possibile efficace e ogni altro aspetto che possa rendere la biografia interessante. Oggi l’immagine è anche, se non soprattutto, quella che viene diffusa attraverso quel che si scrive online, sui social network e non solo.

Scritto da Alice Sacchi

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