Come funziona una seduta dallo psicologo?

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Come funziona una seduta dallo psicologo?

Ecco alcuni consigli e chiarimenti a riguardo.

Come si sceglie uno psicologo?
È essenziale scegliere bene il proprio psicologo. Amici, familiari o il semplice passaparola possono consigliarci un terapista. Tuttavia, attenzione: se l’amico in questione è una persona molto vicina e significativa non è il caso di iniziare una psicoterapia con lo stesso professionista. Mentre se l’amico è semplicemente un conoscente che sa poco di noi e che non condivide momenti e pensieri con noi allora non ci sarebbero problemi.

Se, invece, non si ha la possibilità di scegliere questa opzione ci sono due opportunità. Possiamo rivolgersi al proprio medico di base, che solitamente ha un riferimento per poter inviare persone con disagio psicologico, oppure fare una ricerca su Internet, orientandosi preferibilmente ai centri in cui siano presenti più psicologi e psicoterapeuti.

Prima di continuare, mettiamo i puntini sulle i: qual è la differenza tra uno psicologo, uno psichiatra e uno psicoterapeuta?
Lo psicologo ha una laurea in psicologia, ma non è un medico.

Può fare consulenze ed effettuare test prendendo informazioni dal soggetto in cura attraverso i suoi colloqui di sostegno. Se lo ritiene necessario può richiedere l’intervento di altri professionisti, quali uno psicoterapeuta o uno psichiatra.

Lo psicoterapeuta è laureato in psicologia o in medicina. Si differenzia da uno psicologo perché utilizza un gran numero di pratiche diverse. I suoi approcci mirano ad intervenire sul disagio della persona producendo un cambiamento attraverso percorsi di durata relativamente brevi.

Lo psichiatra è un medico, quindi elabora una diagnosi e può prescrivere farmaci.

Prima di incontrare uno psicologo

Una piccola preparazione psicologica e mentale è essenziale al fine di instaurare un clima di dialogo aperto e sincero. All’inizio, la comunicazione è difficile con questa persona estranea. Infatti, è spesso presente una certa diffidenza e di solito alcune domande personali e intime sono molto dolorose all’inizio. Dovreste essere consapevoli di tutto ciò e cercare di affrontarlo con più serenità.

Non dimenticate che gli psicologi rispettano sempre la privacy del paziente.

La prima seduta con uno psicologo
Di solito durante il primo appuntamento il paziente spiega le ragioni della sua presenza e esprime i propri dubbi e i propri obbiettivi a proposito di questi futuri incontri. Il terapeuta è interessato soprattutto al comportamento umano, perciò alla personalità del paziente e all’ambiente in cui è cresciuto. Lo psicologo si concentrerà soprattutto sul passato dopo aver analizzato brevemente il presente e in particolare al momento dell’infanzia.

Lo scambio verbale sarà più o meno fluido a seconda del tipo di psicologo e a seconda di quale tecnica egli vorrà seguire.

Per sapere di aver scelto bene, si deve essere certi che il professionista a cui ci si rivolge abbia i titoli necessari a svolgere la professione, quindi laurea, iscrizione all’albo preposto e diploma di specializzazione se si tratta di psicoanalista o psicoterapeuta.

Deve avere capacità empatiche e soprattutto riuscire a creare un clima di interazione positiva e di collaborazione.

Situazione necessaria al raggiungimento degli obiettivi definiti. Con il proprio terapeuta, infatti, ci si deve sentire a proprio agio, per instaurare un rapporto di fiducia e di cooperazione. Senza di essa, infatti, non ci sarà alcun progresso. Bisogna essere certi di potersi affidare e confidare nella tranquillità che il segreto professionale verrà mantenuto.
La frequenza delle sedute varia tra 1 e 3 sessioni a settimana, che possono durare da 6 mesi a 2 anni.

La durata media di una seduta è tra 30 minuti e un’ora. Il costo, invece, varia da 40 a 100 euro. Lo psicologo specificherà tutte queste informazioni durante il primo incontro.

E dopo?
Il lavoro svolto continua a casa: a volte per completare sfide personali, altre volte per eseguire dei compiti dati proprio dallo psicologo.

Impegnarsi in un processo di cambiamento richiede coraggio e tanto impegno personale. Ricordiamoci che non stiamo parlando di magia: non è possibile raggiungere qualsiasi destinazione dopo 2 o 3 sedute (nel caso accada è molto raro).

È un lavoro lungo, ma soprattutto un impegno a lungo termine. Richiede perseveranza, ma può rivelarsi molto liberatorio e vitale.
Dopo le prime sedute è utile porsi domande su noi stessi, sulla seduta, su qualsiasi dubbio insomma. In caso ci sentissimo a disagio è meglio fermarsi a riflette. Avere un buon rapporto con il terapeuta è una condizione essenziale, senza la quale non ci potrebbe essere uno sviluppo positivo nella terapia. Se ci fosse difficoltà di qualunque tipo, è bene parlarne con il proprio psicologo.

Inoltre, se è necessario, è bene andare da un altro professionista.

Ma è utile la terapia di gruppo?
La psicoterapia di gruppo può essere utile quando il terapeuta ritiene che la persona che sta seguendo possa giovare della condivisione e del confronto con persone che vivono il medesimo disagio. Esse traeranno ulteriore beneficio dalla consapevolezza che esistono altre persone che vivono problematiche simili a quelle personali.

Un vantaggio della terapia di gruppo è il contenimento del costo, in quanto risulta essere più economica.

Mentre un limite è rappresentato dalla minore elasticità nel concordare gli appuntamenti dovuta al fatto di doversi accordare tra più persone.