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Nella stagione Autunno/Inverno 2025, Helmut Lang torna sotto i riflettori con una collezione che riprende l’essenza del marchio e la riporta in dialogo con la città di oggi. Nato negli anni ’90 con un linguaggio asciutto, tecnico, essenziale, il brand ha segnato un’intera generazione di stilisti.
Oggi, con Peter Do alla direzione creativa, quella visione trova una nuova forma. I codici del minimalismo vengono rivisti con più attenzione alla funzionalità, alle proporzioni, al modo in cui i vestiti si muovono nel quotidiano. La collezione FW25 non cerca effetti speciali: preferisce lavorare su tagli puliti, materiali decisi e costruzioni che parlano un linguaggio concreto.
Con la collezione Autunno/Inverno 2025, Peter Do continua a costruire la sua visione per Helmut Lang, allineando l’essenza minimalista del marchio con le necessità di chi vive la città oggi. L’approccio è diretto: strutture leggere, volumi ampi, tagli netti. C’è un equilibrio tra memoria del marchio e funzionalità moderna, un modo di interpretare il minimalismo che guarda più alla vita reale che a un’estetica rigida.
La collezione presenta abiti che sembrano nati per accompagnare i movimenti metropolitani. I riferimenti all’uniforme urbana restano forti, ma assumono un tono più morbido, quasi intimo. Tutto, dai pantaloni cargo ai cappotti avvolgenti, sembra pensato per camminare tra le vie di una città che cambia, ma conserva la sua energia essenziale.
La costruzione dei capi è uno degli elementi più riconoscibili di questa stagione. I tagli destrutturati, i volumi sovrapposti, le linee ampie che si alternano a forme più aderenti: tutto parla di un nuovo modo di intendere la sartorialità. Gli abiti non vogliono dominare il corpo, ma seguirlo, assecondarlo.
La palette cromatica gioca con toni neutri come nero, grigio carbone e beige, spezzati da accenti più accesi di blu ceruleo e magenta. Questi inserti portano un tocco di freschezza dentro un impianto visivo che resta sobrio, ma mai piatto.
Anche i tessuti raccontano una precisa idea di materia grazie a scelte come lana compatta, pelle liscia, denim grezzo, maglieria intrecciata. La sensazione è quella di una collezione che punta tutto su consistenza e coerenza, con un equilibrio tra struttura e fluidità che funziona visivamente e nel movimento.
Tra i capi principali spiccano i cappotti in lana, costruiti con precisione quasi architettonica, le giacche in pelle dal taglio pulito e una serie di maglie lavorate a maglia larga dall’aspetto vissuto. I pantaloni cargo a gamba larga completano i look, portando in passerella una sensazione di abbigliamento utile, mai eccessivo.
Uno degli elementi più caratteristici dell’intera collezione è l’utilizzo delle “seatbelt straps”, un chiaro richiamo agli archivi Helmut Lang. Vengono inserite nei capi come elementi funzionali, oppure come rifiniture grafiche sottili. Questo dettaglio, insieme ad altri inserti in metallo e cuciture visibili, rafforza l’identità industriale e pratica della collezione.
Lo stile si riconosce subito: una mano leggera, ma precisa, che mescola elementi tecnici a forme fluide, riuscendo a creare un’estetica urbana che non cerca attenzione, ma la ottiene con naturalezza. Questa attitudine si ritrova anche nelle proposte selezionate da https://prm.com/it, dove i prodotti vengono scelti per affinità stilistica e coerenza progettuale, piuttosto che per tendenza stagionale.
Il lookbook, realizzato da Justin Leveritt, racconta la collezione con un linguaggio visivo diretto: luci fredde, cemento, architetture industriali. I modelli Yoon Young Bae e Nyagua attraversano questi spazi con naturalezza, trasformando lo sfondo di New York in parte integrante dei capi.
La scelta funziona perché rispecchia l’anima della collezione: essenziale, urbana, capace di unire rigore e leggerezza. Helmut Lang FW25 non rincorre l’effetto scenico, preferisce parlare attraverso i dettagli: una spalla ben costruita, una cucitura a vista, un tessuto compatto.
Nei prossimi mesi la collezione sarà disponibile sul sito ufficiale e in boutique selezionate a livello internazionale. Una proposta fedele all’eredità del marchio, resa attuale dalla mano di Peter Do, che continua a spingere il minimalismo newyorkese verso una dimensione pratica e contemporanea.