Clio Make Up accusata di razzismo per la nuova linea trucco: “Zero inclusione”

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

Tag: vip
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Clio Make Up è finita al centro di una spiacevole bufera social per una nuova linea di trucco. Sono molti quelli che accusano la beauty influencer di aver ideato prodotti che non promuovono per niente l’inclusione. Come replicherà la Zammatteo davanti alle accuse?

Clio Make Up: linea trucco

Clio Zammatteo, nota ai più come Clio Make Up, ha presentato una nuova linea di trucco che ha alzato un polverone notevole. Si tratta di “OhMyLove il primo correttore firmato ClioMakeUp: fluido, dall’effetto ‘insta-relax’, è disponibile in quattordici shade complete e versatili“. Cosa c’è di male? Assolutamente nulla. In molti, però, hanno notato che le tonalità proposte non promuovono l’inclusione. Nello specifico, Clio è stata accusata di razzismo perché, nel 2020, non ha ideato un prodotto ad hoc per persone che hanno la pelle scura.

Su Twitter, social dove è esplosa la polemica tra persone pro e contro, si legge: “Se nel 2020 fai uscire dei prodotti con uno shade range del genere sinceramente puoi pure tenerteli” oppure “Grazie Clio per averci ricordato che se non siamo bianche con sottotono neutro/rosa non siamo degne di considerazione” o ancora “Per una realtà ancora relativamente ‘piccola’ come quella di Clio lanciare da subito un nuovo prodotto che abbracci un range colori molto ampio sarebbe un azzardo e un rischio importante per l’azienda visto che non si conosce ancora la risposta del pubblico. Per ampliare c’è tempo”.

https://twitter.com/inthehobbithole/status/1314182383197999105?ref_src=twsrc%5Etfw

Al momento, Clio Make Up, che ha lasciato New York per tornare in Italia, non ha replicato alle critiche. C’è da dire, però, che la beauty influencer ha già dimostrato che il suo correttore non è ‘razzista‘.