Casaleggio e gli influencer: nuova democrazia o fine della libertà?

Che cosa sono gli influencer di cui parla Casaleggio? Soprattutto, perché molti sembrano averne tanta paura? Qualche considerazione su web e democrazia (e sull’ignoranza del ceto intellettuale italiano)

Com’è noto nel nostro paese la conoscenza delle nuove tecnologie e degli studi sui mass media da parte del ceto intellettuale è pressoché nulla. Per cui è bastato che in tv, l’unico mezzo che gli intellettuali italiani frequentano e seguono con immutata passione, venisse mandato uno stralcio di un video di Casaleggio sui cosiddetti influencer, per accendere il dibattito e far nascere tutta una serie di interventi e articoli che vaneggiano di oligarchia della rete e fine della democrazia, senza avere la minima idea del tema in questione.

Cosa sono gli influencer? Nel video (vedi sotto) Gianroberto Casaleggio, il cofondatore del Movimento 5 stelle descritto da alcuni media come una sorta di nuovo capo della Spectre, lo spiega molto bene: sono quelli che producono i contenuti del web (“creando o integrando l’informazione”, cioè presentandola alla luce delle loro idee e valutazioni) e sono seguiti da un pubblico più o meno vasto e fedele. Quanti sono gli influencer? Dice Casaleggio, circa il 10 per cento del totale degli utenti, quindi non parliamo di una minoranza elitaria, ma di una fetta significativa dei cittadini che navigano.

Sono una figura nuova, questi influencer? Solo in parte. Sono quelli che Katz e  Lazarsfeldchiamano, già negli anni 50, opinion leader: delle persone cioè particolarmente preparate su un argomento, che potrebbe essere la politica come la tecnologia o lo sport, ai quali gli individui di una determinata cerchia sociale (parenti, amici, colleghi, vicini di casa) si rivolgono per avere pareri e delucidazioni sui messaggi dei media. Lazarsfeld e collaboratori non a caso parlavano di effetti dei media limitati: l’influenza del mezzobusto tv o dell’editorialista del giornale non colpisce direttamente l’audience, perché è quasi sempre mediata e manipolata dall’opinion leader locale.

Oggi con internet gli opinion leader sono andati sulla rete e sono diventati influencer. Se sono bravi, hanno la possibilità di ampliare il proprio pubblico a dismisura, di passare dai consigli per la mamma o l’amico a quelli per migliaia di utenti del web. I rischi oligarchici dunque, come si vede, sono nulli, anzi la direzione del cambiamento è esattamente opposta e antitetica all’elitarismo e al governo dei pochi illuminati.

Il grande numero di influencer, la facilità (quantomeno tecnica e di accesso) con cui ognuno di noi può diventare un opinion leader del web e la crescita della Rete, sono fattori destinati a rendere la democrazia sempre più forte, viva e sostanziale. Invece i tromboni dei media tradizionali sono probabilmente condannati alla scomparsa e all’oblio: ce ne faremo facilmente una ragione.

(In alto Casaleggio con Beppe Grillo – fonte Excite, in basso il video citato nel post).

Altri link: 

Movimento 5 stelle: Casaleggio, tornatene subito dietro a un pc

Grillo Casaleggio: le rivelazioni choc di Favia, il fuorionda

Beppe Grillo blog: Casaleggio interviene a smentire Favia

Scritto da Style24.it Unit

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