Il sorriso (televisivo), eccessivo e sfacciato, spesso nasconde la menzogna.
PerchŠ esser davvero onesti Š una responsabilit….
Febbraio, tempo di Carnevale. Il periodo pi— adatto per dedicare un articolo-omaggio al celebre scrittore Ray Bradbury ed il suo Popolo dell’Autunno. Un romanzo che ha a che fare molto da vicino con le maschere della vita e le tentazioni in genere… anche del mondo dei media e della televisione (fatto di grandi illusioni e d’ancor pi— grandi menzogne).
“Pap…” disse Will con un filo di voce, “tu sei una brava persona?”
“Con te e con tua madre s, cerco di esserlo.
Ma nessun uomo Š un eroe per se stesso. (…) Mentre gli altri vanno e vengono, io per lo pi— me ne sto quieto, e mi sento a posto.”
“E allora pap…” chiese Will, “perchŠ non sei felice?”
(…) “Da quando in qua pensi che essere buoni significhi essere felici, Will?”
“Da sempre.”
“D’ora innanzi ricorda che Š diverso. Qualche volta l’uomo che sembra il pi— felice del mondo, con il sorriso pi— ampio, Š quello che porta il maggior carico di peccato.
Ci sono sorrisi e sorrisi; impara a distinguere la variet… buia da quella luminosa. Colui che abbaia come una foca, che urla le sue risate, quasi sempre sta fingendo. Se l’Š spassata ed Š colpevole. E gli uomini amano il peccato, Will, oh, quanto lo amano, non dubitarne mai, in tutte le sue forme, in tutti i colori, in tutti gli odori. Vi sono momenti in cui sono i trogoli, non le tavole, ad attirare i nostri appetiti.
Ascolta un uomo che loda altri a voce troppo alta, e chiediti se per caso non Š appena uscito da una stia.
Dall’altra parte, quell’uomo infelice, pallido, chiuso, che sta passando, che appare tutto colpa e peccato, spesso Š un brav’uomo con la B maiuscola, Will. PerchŠ essere buoni Š un impegno spaventoso; gli uomini vi si affaticano e qualche volta si schiantano. Io ne ho conosciuto qualcuno. Fai doppia fatica ad essere un agricoltore che ad essere il suo maiale.
Credo sia lo sforzarsi di essere buoni che finisce per aprire una crepa nel muro, una notte. E anche un uomo di alti princpi… qualche volta basta che gli cada addosso un capello per piegargli la spina dorsale. Non pu• starsene tranquillo, non smetter… di tormentarsi se per un soffio decade dallo stato di grazia.
Oh, sarebbe magnifico se potessi essere buono, comportarti bene, senza pensarci sempre. Ma Š difficile, vero, con l‘ultima fetta di torta che aspetta in frigorifero, in piena notte, mentre tu te ne stai sveglio a pensarci immerso nel sudore, eh? E’ necessario che te lo dica? (…) E cos, minuto per minuto, ora per ora, per tutta la vita, non finisce mai, tu devi scegliere in questo secondo, e poi il secondo successivo, e poi il seguente: essere buono, essere cattivo, ecco cosa dice il ticchetto dell’orologio, ecco che cosa ti dice.”
(Ray Bradbury, Il Popolo dell’Autunno, pagg.120-121)
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