Cannes, la figuraccia del duo Bellucci/Marceau

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Qualche giorno fa il blog Cinefestival scriveva:

A Cannes, oggi, l'attenzione è tutta per la copertina saffica (info e approfondimenti su Omoios) del Paris Match, quella che ha annunciato la presenza di Sophie Marceau e Monica Bellucci sul red carpet del festival della Costa Azzurra, con "Ne te retourne pas", della regista francese Marina De Van.

L'accoglienza? Tra fischi.

Per quanto riguarda i film in concorso oggi è la volta di "Bright Star" ,della regista Jane Campion, già Palma d'Oro a Cannes nel 1993 con "Lezioni di piano".  

Il film, ispirato al poeta inglese John Keats, racconta l'amore "in versi" tra quest'ultimo e Fanny Browne. Il film è concentrato sulla figura e sul punto di vista della giovane innamorata: "La scelta di prendere Fanny come guida per Keats, spiega la regista, è stata strategica sia per il mio approccio al poeta e lo sarà certamente per il pubblico per avvicinarsi a questo genio morto prematuramente".

Bene, volete sapere com'è andata a finire la "proiezione" della coppia Bellucci/Marceau? Bah, un mix tra fischi e risate. Per dirla in parole povere un disastro. E la Bellucci ha anche avuto il coraggio di dire:

 «Sia che l’abbiate amato, sia che l’abbiate detestato, voi giornalisti siete qui, in tanti, e continuate a fare domande. Vuol dire che l’obiettivo è raggiunto». Urca, Bellucci, se il successo artistico si dovesse calcolare in base all'attenzione dei giornalisti saremmo a posto.

Vogliamo parlare di quanti articoli sulle tette di Cristina Del Basso hanno riempito i giornali in questi mesi? E poi, in questo tuo discorso, che posto ha il valore artistico? Cioè, l'obettivo di un film è unicamente quello far parlare i giornalisti, non di proporre – per l'appunto – la propria arte? Macheglielodicoafare?