La tv è onnipotente.
Così ci fanno credere: sostituisce i genitori, la scuola, le agenzie di socializzazione, ecc.
L'equivoco sul ruolo educativo del piccolo schermo ha generato un altro mostro: la fiction prescritta dal ginecologo!
La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) proporrà un decalogo sul sesso responsabile stilato dagli esperti della stessa Società agli autori ed ai conduttori tv di film e programmi per i più giovani.
Un espediente – scrive AGI- per utilizzare i vari format come veicolo di informazioni certificate, laddove il 10% dei teenager italiani ammette di confidare proprio nel piccolo schermo per ricevere informazioni qualificate sulla sessualità.
E' la proposta della SIGO, lanciata oggi nel corso del Convegno nazionale 'Adolescenti, sessualita' e media' e indirizzata "ad ogni programma tv rivolto ai giovani che affronti, anche in maniera indiretta, argomenti legati alla sessualita'. Un decalogo per contrastare la sua banalizzazione", spiega il presidente della Societa' scientifica Giorgio Vittori, sollevato che già una fiction tv ('Tutti Pazzi per Amore', Rai 1) abbia affrontato in prima serata l'argomento – tabù Aids.
Il Decalogo verrà proposto a tutti i network, suggerendo agli autori raccomandazioni sui rischi di gravidanze indesiderate (sono 10 mila le nascite ogni anno nelle teenager), su malattie sessualmente trasmissibili (in aumento drammatico, concordano gli esperti); ma anche suggerimenti sulla protezione della propria fertilita' e sensibilizzazione ai controlli medici periodici.
I ginecologi, in effetti, mancavano all'appello degli esperti di ogni genere che vorrebbero partecipare alla scrittura di un programma.
Anche loro, da tecnici del ramo, castrerebbero volentieri la fantasia artistica.
Peccato che nessuno di questi cervelloni proponga mai di fare Media Education a Scuola, per spiegare ai ragazzi come funziona la comunicazione tv.
Per insegnar loro a distinguere una mamma da un tubo catodico, le tette di Barbara D'Urso da quelle di una compagna di classe!