Lucio Dalla eliminato nel Sanremo trash degli effettacci: tra sproloqui di Celentano e diluvi di parolacce, la qualità affoga.
Le pagelle ragionate dei protagonisti: Morandi, Celentano, Lucio Dalla, Mandelli e Biggio de “I Soliti Idioti”…
Sanremo 2012 elimina un campione di classe, ironia e talento superlativo come Lucio Dalla, “direttore d’orchestra” del giovane PierDavide Carone: già per questo, non meriterebbe più credito!
Gara a parte, la kermesse è quest’anno costruita sbrigativamente su un mix di effettacci pro auditel: sproloqui, turpiloqui e numeri “sensazionali” appiccicati a caso.
“I soliti idioti” ripuliscono il consueto linguaggio adorato dai ragazzini che li seguono su MTV.
E si distinguono per stravaganza: gli unici a non dire oscenità!
Uno show in cui i 60-70enni straparlano e sparano maleparole a tempesta e i giovani si esprimono in modo civile, è il segno dei tempi.
Bruttini.
Il capitano Morandi è comunque sempre bravo.
Stavolta divide il carico di lavoro sulla squadra, come annuncia l’apertura affidata a Luca e Paolo per ammortizzare la tensione dell’esordio.
La grande forza di Morandi è la trasparenza che lo rende vicino al pubblico.
L’ex ragazzo di Monghidoro ha la capacità unica di portare sul palco 60 milioni di italiani, che lo seguono con affetto e stanno attenti che non inciampi sullo strascico del pannolone. Forza Gianni, sei tutti noi!
Celentano, invece, ha forse sparato tutte le cartucce ieri sera: a meno che non ceda in beneficenza anche il cachet di Papaleo, a insaputa del “presentatore tecnico”, che altro può fare di strambo in un Festival ormai commissariato dalla Rai dopo la delirante prima puntata?
La Rai incassa l’auditel paradisiaco e mette la museruola al Profeta.
A ripensare alla predica di Joan Lui, vengono i brividi.
Il massimo del trash televisivo!
Una pièce teatrale pirandelliana che coinvolge Pupo, Papaleo, la Canalis e Morandi è roba da “Ciao Darwin” con Laurenti e Bonolis!
Dopo “Sei personaggi in cerca d’autore” , mancava al repertorio teatrale europeo giusto il dramma “Quattro pirla in cerca di audience”!
Urge finirla con le cazzate da “Tre soldi” (ho citato Brecht, Adriano apprezzerebbe): torniamo alla gara, e solo a quella!
E, sopratutto, urge chiedere umilmente scusa ad un mito della musica che, come Battiato l’anno scorso, salva da solo un intero Festival.
Perdona loro, Lucio Dalla, non sanno quel che fanno in questo strampalato Festival del profeta Joan Lui!