Quando al cinema era passato l’horror gotico 1921 – Il mistero di Rookford avevamo parlato di Nick Murphy come di un esordiente.
Ci sbagliavamo, per quanto di poco: questo Blood, in arrivo solo ora in Italia, è infatti precedente al film con protagonista la bella Rebecca Hall e marca per davvero l’esordio del regista in una produzione cinematografica.
La pellicola, un thriller famigliare dagli echi dostoevskijani di delitto e senso di colpa, è tratta da una miniserie televisiva britannica, Conviction, la cui vicenda principale è stata riadattata per il grande schermo.
A interpretarla troviamo Paul Bettany (Legion, Il codice da Vinci, Dogville), Stephen Graham (Le paludi della morte, La Talpa, This Is England), Brian Cox (L’alba del pianeta delle scimmie, The Bourne Supremacy) e Mark Strong (Zero Dark Thirty, Lanterna Verde, nonché probabile Lex Luthor nel prossimo film di Superman).
Ambientata in una cittadina costiera inglese, la storia si apre con il brutale assassinio di una ragazzina dodicenne che ha messo in allarme la comunità, scossa dalla possibilità che il colpevole si aggiri indisturbato tra i suoi membri. Vengono incaricati delle indagini Joe e Chris, due fratelli poliziotti il cui padre (un po’ come l’infernale Quinlan di Orson Welles) ha insegnato loro che il fiuto è più importante degli indizi.
La coppia identifica come responsabile del delitto Jason Buliegh, un uomo già condannato per molestie: quando però questi viene scagionato per mancanza di prove Joe e Chris decidono di farsi giustizia da soli, e ne nascondono il cadavere.
Nel momento in cui il vero colpevole verrà catturato i due dovranno fare i conti con la propria coscienza, sollecitata dal caso loro affidato concernente proprio l’omicidio di Jason…
Più che un vero crime movie ci troviamo di fronte a un dramma psicologico che, come afferma lo stesso cineasta, vuole indagare “quella sensazione d’isolamento, insita in un luogo privo di moralità, un posto dove non ci sono occhi che possono giudicare, là fuori sull’isola“.