Battuta di Trump sul suo vicepresidente: “Mike Pence? Vuole impiccare tutti i gay”

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Trump ha di recente fatto scalpore con una battuta di pessimo gusto.

Riferendosi al suo vice presidente Mike Pence. Il braccio destro di Trump ha infatti affermato che vuole impiccare tutti i gay. Questa battuta è stata riportata dal noto quotidiano “The New Yorker”. Non c’è da stupirsi su ciò che abbia detto Pence, in quanto le sue posizione sono sempre state molto rigide nei confronti della comunità lgtbqi (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali). Quest’ultima è preoccupata da anni riguardo la concessione dei diritti civili da parte di Pence.

Lui è stato governatore dell’Indiana e approvò la legge per la libertà religiosa. Questa legge permetteva alle aziende di permettersi di rifiutare di offrire servizi ai gay. Questa legge riprovevole non è che una piccola parte del pensiero e dell’agire politico di Mike Pence, il quale si dichiara a favore della terapia per la conversione dei gay. Come se l’omosessualità fosse una malattia da curare e non una caratteristica personale che tutti devono accettare indistintamente.

Trump e i gay

Chi si assomiglia si piglia. Non è una delle tante regolette algebriche. Trump ha scelto il suo vice presidente a sua immagine e somiglianza. Non bisogna stupirsi del fatto che un politico come Pence abbia idee come quelle sopracitate. Dal momento in cui, chi sta sul gradino più alto del suo, le ha sempre avute. Il presidente Trump è sempre stato contraddittorio in fatto di inclusività. Sebbene sia stato uno dei candidati meno omofobi del partito repubblicano, non si può dire che abbia a cuore il tema omosessualità.

Tenta furbamente di non far vedere i suoi reali pensieri sull’argomento. Grazie a una campagna incoerente, che afferma e nega, toglie e da allo stesso tempo. Tutto ciò è funzionale, perchè non perda voti, a lui necessari per continuare la presidenza USA. Facendo in modo di non prendere posizioni troppo discriminatorie nei confronti degli omosessuali. Trump in passato ha detto e fatto cose molto discutibili riguardo la comunità lgbtqi.

Il decreto della Corte Suprema

Il primo fatto riguarda il decreto della Corte Suprema, che ha stabilito il matrimonio egualitario per tutti gli Stati Uniti. Nel 2016, precisamente a gennaio, Trump dichiarò spocchiosamente alla Fox News di reputarsi un “uomo tradizionale” e ha condito il tutto dicendo di essere in disaccordo con i matrimoni omosessuali. Non è finita qui. L’attuale presidente dichiarò infatti che in caso della sua vittoria alle presidenziali avrebbe annullato il decreto della Corte Suprema.

Ripristinando come unico matrimonio, quello tradizionale tra uomo e donna.

Riguardo al provvedimento sul matrimonio egualitario

Per quanto riguarda il matrimonio egualitario, Trump disse nella stessa intervista che voleva riassemblare la Corte Suprema con dei giudici scelti da lui. Tra questi Diane Sykes che nel 2006 affermò che un gruppo studentesco omofobico del Michigan aveva il diritto di discriminare il gruppo lgbtqi della stessa scuola, in quanto quest’ultimo veniva riconosciuto come ufficiale, ricevendo fondi pubblici.

Anche Justice Don Willett, che nel 2015 riguardo all’approvazione del matrimonio egualitario in un twit ridicolo affermò che avrebbe dato appoggio al riconoscimento costituzionale della possibilità di “sposarsi col bacon”.

Bathroom Law del North Carolina

Riguardo alla legge che impedisce ai trans di utilizzare il bagno che reputano più adatto alla loro identità di genere, Trump disse che non era necessaria. Dal momento in cui c’erano state poche lamentele e le persone usano il bagno che credono.

Poco dopo, sempre nella stessa intervista per Fox News si contraddisse affermando che avrebbe lasciato la decisione ai vari stati. I quali se vogliono emanare leggi che discriminano minoranze, possono farlo.

Trump e i tre divorzi

Giugno 2015. Jake Tapper intervista Trump per la CNN. Gli chiede come mai potesse concepire l’idea di matrimonio tradizionale dal momento in cui ha divorziato tre volte.

Trump sorrise e la ritenne una bella domanda, aggiungendo che aveva divorziato da vero businessman, ovvero per i troppi impegni lavorativi.

Il giornalista, non soddisfatto della risposta, gli disse che non serviva una giustificazione per i divorzi. Voleva una plausibile spiegazione da poter dare a una persona omosessuale. Trump rispose di non poter dire nulla e di essere semplicemente per il matrimonio tradizionale.

Minoranze etniche e immigrazione

Su questo fronte, Trump ha sempre avuto parole molto dure. Definendo gli immigrati latini come dei veri delinquenti. Affermando di desiderare l’espulsione di più di 11 milioni di lavoratori incensurati dallo Stato.

Tra questi c’è un’altissima percentuale di persone appartenenti alla comunità lgbtqi. Basti pensare che solo per la comunità latina più di 1,2 milioni di individui si reputano omosessuali o transgender, e molti di loro hanno lavori precari o poco remunerativi. Inoltre, considerando il fatto che Trump ha affermato di voler annullare tutti (o quasi) i procedimenti esecutivi attuati da Obama nel corso dei suoi mandati, la legge che protegge i lavoratori lgbtqi di aziende federali dal licenziamento basato sulla discriminazione sessuale verrebbe cestinata.

Smentita di Pence

Alyssa Farah, la portavoce del vice presidente Mike Pence, ha respinto le accuse. Dichiarando che l’articolo si basa su «dichiarazioni non confermate che sono false e offensive».