Baci rubati in streaming: l’amore omosessuale in epoca fascista

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

Tag: film
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.Il docu-film Baci rubati, in occasione del giorno di San Valentino, verrà distribuito in streaming.

La pellicola racconta l’amore omosessuale ai tempi dell’epoca fascista ed è stata presentata al Bellaria Film Festival e al Florence Queer Festival, dove ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria.

Baci rubati in streaming

In occasione della festa degli innamorati, il 14 febbraio, il film Baci rubati verrà distribuito in streaming. Di Fabrizio Laurenti e Gabriella Romano, la pellicola racconta la vita degli omosessuali durante il fascismo. Al centro della storia ci sono le voci, le parole di quanti hanno vissuto quegli anni.

Il lungometraggio, già presentato al Bellaria Film Festival e al Florence Queer Festival, sarà disponibile su piattaforme come CG Digital, iTunes, Google Play e Chili.

Baci rubati, attraverso una serie di documenti audiovisivi che ritraggono uomini e donne omosessuali che vivevano nell’epoca fascista, intende raccontare una realtà drammatica. Ricordi, amicizie, amore riportati alla luce attraverso interviste radiofoniche, stralci di lettere e diari. Ma anche voci di intellettuali e scrittori come Sandro Penna, de Pisis e Aldo Palazzeschi, che si intrecciano con i trattati di natura scientifica che spiegano come l’omosessualità veniva vista in quel periodo.

Baci rubati ha la voce narrante del bravissimo Luca Ward, che è affiancato da altri interpreti molto apprezzati, come Valentina Cervi, Sabrina Impacciatore e Neri Marcorè. Questi cercano di raccontare i sentimenti e le emozioni, spesso soffocate, di coloro che cercavano soltanto di amare. Il tutto, ovviamente, è accompagnato da immagini di repertorio. Queste non danno soltanto un valore maggiore alle parole, ma rendono appieno l’idea di femminilità e mascolinità che si aveva in epoca fascista.