Chi era Arnoldo Mondadori: tutto sull’editore italiano

Chi era Arnoldo Mondadori, storia di uno degli editori più grandi del '900 diventato un modello per tutti i colleghi. Dalla difussione di libri scolastici al grande successo.

Tra i personaggi che hanno scelto di pubblicare con lui ricordiamo nomi importanti come quello del poeta Gabriele d’Annunzio o del grande Eugenio Montale. Decisivo impostare la propria casa editrice nel modo giusto, così da poter accrescere la propria fama grazie ad artisti di questo calibro. Seguiamo il percorso della Mondadori dalla nascita nelle campagne mantovane al successo di oggi.

Chi era Arnoldo Mondadori

Arnoldo Mondadori (Poggio Rusco, 2 novembre 1889 – Milano, 8 giugno 1971) è stato uno degli editori più importanti della storia italiana. Cresce in una famiglia con padre calzolaio e analfabeta e altri quattro fratelli. Riesce a finire la quinta elementare ed è costretto ad andare a lavorare molto presto. Dopo diversi lavoretti inizia ad occuparsi della drogheria di paese, ma all’età di 17 anni inizia a lavorare per un’azienda tipografica di Ostiglia.

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Innamorato dell’ambiente decide di rimanere nel settore e decide di creare la sua editoria. La piccola impresa chiamata “La Sociale” nasce nel 1908 ed è a gestione famigliare. Nel 1912 diventa un’attività editoriale a tutti gli effetti creando sussidiari e grammatiche per le scuole. Il primo volume pubblicato da Mondadori è Aia Madama, un libretto di racconti e usanze popolari raccolte.

L’arrivo della prima guerra mondiale

Lo scoppio della guerra rallenta la produzione editoriale, ma non impedisce di continuare. Si focalizza molto sulla creazione di una società solida così nel 1917 si fonde con una tipografia di Verona la quale diventa la sede degli stabilimenti. Nei primi anni ’20 riesce a spostare la sede operativa a Milano e diventa consigliere delegato. Contrario all’idea di essere un editore per pochi, pur se in grande espansione come lo scolastico, Mondadori aspira a divenire l’editore per tutti, coprendo le esigenze di informazione e divertimento di tutte le fasce di lettrici e lettori.

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Nonostante ciò la prima strategia è di continuare a pubblicare libri scolastici, diventando quindi distributore dei libri di testo anche durante il fascismo (creando non pochi dubbi sulla sua adesione al regime). Con l’arrivo nel 1928 del libro di Stato, cioè del libro di testo unico per le scuole elementari, inizialmente subisce un colpo per poi in pochi anni arrivare a detenerne quasi il monopolio.

Le collane e l’editoria del dopoguerra

Nonostante la pubblicazione di opere dichiaratamente fasciste si deve alla casa editrice la diffusione dei generi di romanzi. Per esempio nel 1929 viene pubblicata la prima serie di libri gialli, libri neri dedicati al genere poliziesco o per esempio con la collana Medusa i libri di narrativa straniera contemporanea. Vediamo poi il grande accordo con la Disney nel 1935 per la diffusione di Topolino.

Gli anni della seconda guerra mondiale hanno conseguenze drammatiche per la casa editrice che si trova a dover spostare le sedi operative per via dei bombardamenti. Con la caduta del fascismo si ha un’ulteriore novità in casa Mondadori: il subentro del figlio Alberto che cambia le linee direttive del padre orientandosi verso tutt altro. Si apre infatti molto di più alla letteratura sperimentale e straniera.

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Gli anni ’50 portano grandi riconoscimenti ad Arnoldo che riceve la laurea ad honoris dall’Università di Pavia in Lettere. Fonda poi una nuova casa editrice di grande successo: Il Saggiatore.

Mondadori può inoltre vantare negli stessi anni quella che è stata una delle più grandi rivoluzione nella cultura di massa. Crea il libro tascabile attraverso la collana “Oscar Mondadori”.

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