Chi era Anna Magnani: tutto sulla celebre attrice italiana

Valentina Russo

Nata in provincia di Lecce, classe 1990, è laureata in comunicazione internazionale all'Università Per Stranieri di Perugia. Collabora con Style24.it.

Tag: attrice
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Considerata una tra le più grandi attrici italiane, figura versatile che si destreggiava tra commedie e drammi, Anna Magnani è sempre stata dipinta come una donna dal carattere forte.

Anna è una delle poche personalità italiane ad avere una stella nella celebre Hollywood Walk of Fame, oltre ad aver ricevuto premi e riconoscimenti importantissimi come il Premio Oscar come miglior attrice.

Anna Magnani

Anna Magnani nasce il 7 marzo del 1908, a Roma da Marina Magnani, una sarta originaria di Ravenna. La bambina non conoscerà mai il suo padre naturale, non a caso, le verrà dato il cognome materno. Poco dopo la sua nascita, la piccola viene affidata alla nonna materna Giovanna Casadio.

La vita della giovane sarà segnata profondamente dall’assenza dei genitori e dal rapporto doloroso con la madre che la abbandona per trasferirsi ad Alessandra d’Egitto dove sposa un austriaco. La nonna è invece molto presente nella vita della Magnani e la sprona a perseguire le sue attitudini artistiche, come lo studio del pianoforte.

Anna Magnani carriera

Nel gennaio 1927, con l’amico Paolo Stoppa, inizia a frequentare la Scuola di Arte Drammatica Eleonora Duse diretta da Silvio D’Amico e, poco dopo, prende parte ad alcune compagnie teatrali (la compagnia Vergani-Cimara, diretta da Dario Niccodemi e quella di Antonio Gandusio).

Il primo debutto al cinema, seppur con ruoli minori, avviene negli anni ’30 con La cieca di Sorrento di Nunzio Malasomma e Cavalleria del regista Goffredo Alessandrini (all’epoca suo marito).

Negli anni ’40, Vittorio De Sica le offre il ruolo di Loretta Prima nel film Teresa Venerdì e, insieme a Totò, recita in una fortunata serie di spettacoli teatrali. La consacrazione internazionale nel cinema arriva nel 1945, anno in cui Anna Magnani recita in Roma città Aperta di Roberto Rossellini.

Il film, tutt’ora considerato un simbolo del neorealismo, le farà vincere il primo Nastro d’argento e cui ne seguiranno altri cinque.

Il 21 marzo 1956 è la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il Premio Oscar come migliore attrice protagonista grazie al personaggio di Serafina Delle Rose nel film La rosa tatuata, del 1955 diretto da Daniel Mann. Per lo stesso ruolo, vincerà anche un BAFTA come attrice internazionale dell’anno e il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico.

Nel 1958 recita in Selvaggio è il vento di George Cukor affiancando Anthony Quinn ed Anthony Franciosa. Grazie alla sua interpretazione vince come miglior attrice il primo David di Donatello e il Festival di Berlino, oltre alla seconda nomination al premio Oscar. Colpita da un tumore al pancreas, Anna Magnani morì in una clinica romana il 26 settembre 1973 assistita dal figlio Luca e da Rossellini, al quale si era riavvicinata negli ultimi tempi.

Anna Magnani vita privata

La vita privata e lavorativa di Anna Magnani si sono intrecciate più e più volte. L’attrice, infatti, ebbe relazioni amorose con molti registi e attori conosciuti sul set. Nel 1933 Anna Magnani sposò Goffredo Alessandrini, regista italiano, da cui si separò pochi anni dopo. Anna ebbe un solo figlio, Luca, nato dalla relazione con l’attore Massimo Serato.

Con Roberto Rosellini ebbe un rapporto di odio/amore.

Il regista, che l’aveva portata alla fama, qualche anno prima, l’abbandonò per bellissima attrice svedese Ingrid Bergman. La storia narra che una mattina, Roberto sparì dicendo ad Anna che avrebbe portato a spasso i cani. In realtà, sotto l’hotel Excelsior, lo attende una macchina diretta negli Stati Uniti per raggiungere Ingrid Bergman.

Dopo l’immensa delusione, la sua vita amorosa continua negli Stati Uniti con nuove leggere relazioni con uomini molto più giovani, come Gabriele Tinti e Anthony Franciosa.

Quando torna a Roma, per stare con il figlio Luca, scopre di avere un tumore al pancreas. Nell’ultimo periodo della sua vita si riavvicina a Rossellini che l’accudisce fino alla sua morte.