Mtv rappresenta la quintessenza del peggio dei media giovanilistici. Esaltazione acritica dei modelli dominanti basati sul conformismo e il consumismo, appiattimento sui temi più insulsi dettati dalla moda e dal gossip, promozione della peggiore e più stereotipata musica commerciale, importazione del pessimo intrattenimento trash made in Usa, patetici vj quarantenni che stanno in video a giocare il ruolo degli eterni adolescenti, solita strizzatina d’occhio ai temi pruriginosi in stile Studio aperto per sfruttare il voyeurismo adolescenziale, pubblicità e sponsorizzazioni onnipresenti e padroni della programmazione.
Per tentare di coprire o mascherare tutto questo, il grande network americano, qui in Italia come altrove, lancia ogni tanto qualche campagna politically correct e progressista, che giocoforza risulta in totale contrasto con tutto il resto di cui sopra, come ebbe a scrivere in modo molto lucido Paolo Siciliano un po’ di tempo fa. Perché hai voglia a sensibilizzarmi sulla povertà e la fame nel mondo, se poi mi bombardi di messaggi che mi convincono che se non possiedo l’ultimo modello di smartphone, i jeans all’ultima moda o la macchina sportiva, non sono nessuno e non valgo nulla.
Comunque in linea con la sua filosofia paraculo Mtv in questi giorni sta mandando in onda degli spot per invogliare il suo pubblico ad andare a votare per le amministrative di domenica e lunedì prossimi. “Io voto” fanno dire alle mezze tacche della canzone italiana, gente che probabilmente avrebbe difficoltà a spiegare la differenza tra monarchia e repubblica.
Ma qua, di nuovo, cadiamo nella solita contraddizione. Mi dici di andare a votare, però poi mi proponi una programmazione che parla solo di musica commerciale, moda, gossip, sesso e così via. Con un notiziario ridicolo che sarebbe capace di mettermi l’ultima bravata di Paris Hilton prima della crisi economica o della guerra in Libia.
Perché, qua sta il punto e lo dico anche contro una certa retorica di sinistra, il problema non è andare a votare purché sia. Ci sono democrazie molto più mature e avanzate della nostra in cui le percentuali di voto sono nettamente inferiori a quelle italiane. Forse perché al seggio, a esprimere una preferenza, tende ad andare solo il cittadino che ritiene di avere quel minimo d’informazione utile a fare una scelta ponderata, o quantomeno non alla cieca. Votare comunque, magari mettendo una croce su Silvio Berlusconi perché dice le parolacce, va in discoteca e fa il bunga bunga, non è esattamente il modo migliore per esprimere e difendere il proprio diritto di cittadinanza attiva.
(Nella foto Paris Hilton, un tipico esempio dei modelli di vita trasmessi da Mtv; fonte: newnotizie.it).