“Le dissi: ‘Maria, perché non provi ad alzare un minimo la qualità dei tuoi programmi?’.
Bastava poco. Niente” – ecco gli strali contro Amici
La tv rese l’Italia unita culturalmente e linguisticamente, alla scatola dei sogni va reso il merito di sì arduo compito degradato oggi nel suo opposto demerito.
Con la televisione di oggi se l’è presa, ancora una volta, uno dei decani presentatori in vita, Pippo Baudo, puntando l’indice contro gli artefici della sua delegittimazione culturale.
A Diva e Donna, il Pippo nazionale, ha raccontato:
“All’inizio la tv ha unificato gli italiani.
Oggi li ha degradati a oggetti di mercato. L’avvento delle reti commerciali ha involgarito tutto. Ne parlavo qualche sera fa con Carlo Freccero in un convegno. Non sappiamo più parlare alle masse” – aggiungerei io “parlare loro almeno in italiano”.
“La tv è tutta così uguale. E’ tutta una marmellata, talent show e cucina, tra sughi e farine, che tristezza…” ha continuato Baudo, salvando dal calderone degli abietti solo pochi colleghi, tra cui Piero Angela, Michele Santoro, Giovanni Floris, Lilli Gruber, Piero Chiambretti e Luciana Litizzetto.
La grande colpevole di tanto declino, a dire del presentatore, sarebbe una delle conduttrici più attaccate (a giusta ragione) del mondo dello spettacolo, Maria De Filippi con il suo Amici (che tra l’altro non rappresenta l’apice della televisione diseducativa e spazzatura, indiscutibilmente toccato dal vergognoso Uomini e Donne):
“La incontrai al San Raffaele quando ero ricoverato con Maurizio Costanzo. Le dissi: ‘Maria, perché non provi ad alzare un minimo la qualità dei tuoi programmi?’.
Bastava poco. Niente. Lei è furbissima nel costruire queste macchinette che funzionano, dall’impaginazione perfetta. Sotto il vestito poco e niente. Vedo le star americane ospiti del suo Amici che si addormentano in trasmissione mentre stringono in tasca l’assegno. Che me ne fotte di un Al Pacino che se ne sta lì e non vede l’ora di svignarsela? Io, le mie star, i Sean Connery o le Sharon Stone, le ho sempre costrette a conversare con me“.