Amici 19, i testi di Skioffi non piacciono: “Violenza sulle donne”

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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Amici 19 è all’inizio del suo percorso televisivo e sta già sollevando enormi polemiche tra il pubblico che, soprattutto via social, ha espresso chiaramente il proprio disprezzo per il cantante Skioffi, il quale aspira come molti altri a conquistare un banco all’interno della scuola.

Il motivo di queste manifestazioni d’odio stanno nel tipo di testi scritti da Skioffi nell’arco della sua carriera: i in passato il cantante ha inserito nelle sue canzoni riferimenti alla violenza sulle donne, e non per condannarla, ma quasi con intenti celebrativi.

Il web contro Skioffi

Amici 19 sta partendo davvero con il piede sbagliato. I nuovi studenti della scuola non sono ancora stati scelti e già sul web si sono scatenate polemiche feroci a causa della possibilità che la scuola accetti tra i suoi alunni un cantante che per i suoi trascorsi non meriterebbe di essere nemmeno preso in considerazione (almeno stando a quello che credono molti di coloro che hanno commentato la situazione).

Alcuni utenti di Twitter si sono spinti fino a “smascherare” le intenzioni della produzione di Amici, che avrebbe scelto Skioffi al fine di stuzzicare l’attenzione del pubblico. Secondo questa teoria piuttosto “complottista” ma abbastanza coerente, la produzione era consapevole che i discutibili testi di Skioffi avrebbero alimentato la polemica e fatto una gran pubblicità al programma, secondo il vecchio adagio “anche male, purché se ne parli”.

Il daytime di Amici 19

Nel daytime di ieri è stato mandato in onda il lungo sfogo di Skioffi in merito agli attacchi ricevuti no solo sul web, ma anche dal vivo durante gli anni passati. Il cantante si è difeso così:

Da quando ho fatto Yolandi è cambiato tutto. Che devo fare? Cerco di andare avanti, di dimenticare le cose, ma entro qua dentro e si riparte daccapo. A sto punto me ne stavo a casa, è un anno che cerco di cambiare la mia vita. Mi piace scrivere cose strane, raccontare storie folli. L’ho sempre fatto. Quella volta l’ho fatto e ho esagerato un po’ troppo. Non sono un maschilista.

La canzone che incinta alla violenza sulle donne

Il “grande errore” commesso da Skioffi, a cui lui stesso ha fatto riferimento durante il daytime, viene riassunto efficacemente citando alla lettera un paio di verso della canzone Yolandi:

La sbatto contro il muro, le tolgo il fondotinta con la forza dei miei schiaffi
Non parlare brutta cagna che da oggi sono un cane anche io. Non mi hai mai voluto dare il c**o, adesso me lo prendo, porco D*o. Shh, dormi adesso che è tutto finito.

Si potrebbe pensare che un certo tipo di vocabolario e di messaggi sia sdoganato nell’ambito del rap e dell’hip hop, generi in cui l’aggressività verbale nei confronti di nemici e rivali artistici è una caratteristica quasi irrinunciabile per molti artisti.

Il problema è che in questo caso specifico l’aggressività verbale serve a veicolare un’aggressività fisica nei confronti di una donna e addirittura descrive in termini assolutamente non critici uno stupro nei confronti di una donna che precedentemente aveva scelto di non avere rapporti sessuali con il protagonista della canzone.

Rudi Zerbi ha affermato: “Skioffi scrive bene”. Posto anche che questo sia vero, la domanda da fare è: che cosa scrive?