Amadeus: “Sono daltonico, non riconosco i colori”

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

Tag: Amadeus
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Amadeus ha parlato di recente della difficile vita da daltonico: il conduttore, come tutti coloro che soffrono di daltonismo non riconosce tutti i colori e, per questo motivo, è costretto a ricorrere a degli stratagemmi per sopravvivere senza gaffe nella vita di tutti i giorni.

Amadeus daltonico: “Vesto solo di blu!”

Quando Amadeus compare in video e nelle occasioni pubbliche importanti indossa sempre, immancabilmente, pochi colori: il grigio, il bianco, il nero e il blu. Quest’ultimo colore in particolare è il suo miglior alleato nella vita quotidiana, e il conduttore ha da poco spiegato il perché.

Amadeus è daltonico, quindi non riesce a riconoscere tutti i colori e non potrebbe abbinarli in maniera sensata: per questo motivo ha limitato il suo guardaroba formale acquistando soltanto abiti blu scuro o azzurri, nonché camicie bianche o nere.

Con una scelta così limitata e con un po’ di esperienza il conduttore ha imparato a gestire senza problemi la task del vestirsi ogni giorno, che per un daltonico non è esattamente banale.

“Riconosco anche il rosso” ha spiegato il conduttore “Ma non lo indosso mai: sembrerei il Gabibbo!”

Il classico problema con il semaforo (e il militare)

Uno dei problemi fondamentali dei daltonici è il non distinguere il verde dal rosso: questo inconveniente rende teoricamente complicata la gestione dei semafori, ma Amadeus ha spiegato con semplicità che il problema si risolve in un modo semplicissimo.

Riconosco il rosso e, comunque, so che il colore in alto del semaforo significa che bisogna fermarsi e quello in basso, il verde, significa che si può passare.

Il daltonismo è una malattia genetica (quindi presente fin dalla nascita) ma può generarsi anche a causa di traumi subiti dall’occhio dell’individuo e quindi manifestarsi in età più avanzata.

Per Amadeus il problema della cecità ai colori è genetico, quindi presente da sempre, e il presentatore aveva sperato che questo difetto percettivo lo “salvasse” dal fare la leva militare. Le cose non andarono come aveva sperato: nonostante il fatto che non riconoscesse tutti i colori che gli venivano mostrati durante le visite mediche di protocollo, fu ritenuto idoneo al servizio e spedito da Verona a Napoli e Salerno.

Fu un periodo piuttosto duro, lontano da casa, ma il conduttore è sopravvissuto esattamente come tutti i suoi compagni di servizio.

Amadeus come Luca Onestini

Amadeus non è il solo personaggio pubblico che recentemente ha deciso di parlare della propria malattia in pubblico: anche Luca Onestini è tornato a parlare della vitiligine qualche tempo fa.

Esattamente come Amadeus, Onestini ha cercato in ogni modo di comunicare negli ultimi anni che si può vivere serenamente con una malattia non grave come sono appunto la vitiligine e il daltonismo.

Il primo passo per farlo naturalmente è parlarne senza vergogna e, nel caso di Luca, mostrare le macchie sulle ginocchia.

Il disturbo visivo di Amadeus non è così palese come le “nuvole” di Onestini, ma è comunque importante che il presentatore abbia deciso di parlare del suo problema con chiarezza e con estrema semplicità, dimostrando che si può vivere benissimo anche rinunciando a vestirsi con tutti i colori dell’arcobaleno.