A Lampedusa il reality show sugli sbarchi (voluto da Berlusconi?)

In questi giorni l’isola di Lampedusa sta vivendo momenti molto difficili: quando un piccolo comune isolato in mezzo al mare si vede arrivare migliaia di disperati che fuggono dall’Africa, quando non si hanno le strutture e i mezzi per prestare accoglienza e gestire gli sbarchi, quando una popolazione di 6000 persone si trova d’improvviso minoranza nella propria terra, è ovvio che possa divampare il germe del panico, dell’allarmismo e anche dell’intolleranza (per quanto quest’ultimo sembra avere attecchito poco presso i lampedusani, arrabbiati più con le autorità politiche che con gli immigrati).

Certo oggi arriva Berlusconi e arriveranno le navi che distribuiranno i profughi nelle diverse regioni d’Italia, per dare la possibilità al nostro premier di presentarsi ancora una volta come l’uomo della provvidenza che risolve tutti i problemi, ma francamente non si capisce perché la situazione sia stata fatta degenerare fino a questo punto, perché la riposta del governo sia stata tanto lenta e inefficace.

Eppure, diciamolo subito, se gli arrivi di queste ultime settimane hanno certamente costituito un enorme problema per Lampedusa, un’isoletta abitata da 6000 anime, non si può certo parlare di invasione o esodo biblico rispetto all’Italia tutta. Perché gli arrivi riguardano migliaia di persone, non milioni – come aveva pure pronosticato qualche incauto ministro – e per un Paese come il nostro, di 60 milioni di abitanti, è grottesco parlare di emergenza rispetto a questa mole di sbarchi. Non riusciamo a sistemare  dieci, venti, trentamila profughi sul territorio nazionale? Tre quarti dei quali, per loro stessa ammissione, non vogliono neppure restare in Italia?

A voler pensare male nel ritardo con cui si è mosso il governo si potrebbe leggere qualcosa di più della solita, cronica, inefficienza made in Italy. Si potrebbe leggere il disegno, cinico quanto si vuole ma non per questo meno verosimile, di far precipitare la situazione a Lampedusa per dar modo ai media di dipingere una situazione drammatica, un disastro sociale e sanitario, tra esasperazione e servizi al tracollo (tutto vero) e epidemie incombenti (tutto falso), così da raggiungere l’obiettivo di spaventare gli italiani. In modo da dare loro un’idea – ovviamente falsa e distorta – di come l’Italia tutta potrebbe diventare una grande Lampedusa assediata e invasa dai nuovi barbari.

Il giochino è semplice: più si allarma l’opinione pubblica più si possono giustificare scelte anti-umanitarie ed estreme come il blocco in mare dei profughi, e più si può forzare la mano sull’Unione Europea perché si faccia carico degli (per ora non molti) immigrati che stanno arrivando. E poi così si consente ancora una volta al Cavaliere di impersonare il ruolo dell’uomo dei miracoli. Insomma, tutto torna.

(La foto è tratta da gaianews.it)

Scritto da Style24.it Unit

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