Il telelavoro: cos’è? E come esercitarlo?

Guadagnare soldi da casa, è possibile. Si tratta del telelavoro.

Sviluppato negli anni settanta negli Stati Uniti, questa pratica non è molto diffusa in Europa, ma è pur sempre presente. Come sviluppare questo tipo di attività? Come svolgerla? E quali sono i vantaggi?

Qui alcune risposte alle domande più comuni.

Che cos’è il telelavoro?
Esso può definirsi come un’organizzazione particolare dell’attività lavorativa, che permette il suo esercizio direttamente dal domicilio del lavoratore o all’interno di un centro telematico, ma comunque al di fuori della sede dell’azienda.

In quale contesto viene esercitato?
Si distinguono diversi tipi di telelavoratori. I più conosciuti sono i lavoratori freelance o lavoratori autonomi, che propongono i loro servizi, lavorando da casa.

Ma il telelavoro può anche svolgersi nel quadro di un lavoro dipendente, con stipendio fisso. Alcune aziende, ad esempio, subappaltano alcune delle loro attività a centri telematici esterni di fiducia. Ciò avviene soprattutto per il settore delle relazioni con i clienti o del servizio post-vendita.
Inoltre, è possibile che sia il datore di lavoro a proporre ai propri dipendenti di lavorare da casa. Tale situazione comporta una particolare organizzazione, oltre alla necessità di un’importante modifica dei metodi di gestione.

Infine, vanno annoverati i telelavoratori cosiddetti nomadi, che esercitano solo in parte le proprie mansioni all’esterno dell’azienda. Questo è il caso, ad esempio, dei rappresentanti, che rimangono a contatto con l’azienda quando occorre trasmetterle i risultati ottenuti o accedere al suo database.

Vantaggi e svantaggi.
Dal punto di vista dell’azienda, il telelavoro consente di gestire la squadra con più flessibilità. Basti pensare al licenziamento in caso di trasferimento dell’azienda. D’altra parte, il telelavoratore deve avere a sua disposizione tutte le forniture necessarie per svolgere le sue funzioni (computer, telefono, ecc.) e l’azienda è tenuta ad organizzare incontri regolari con il telelavoratore e gli altri dipendenti.

Per il telelavoratore, i vantaggi sono numerosi: il telelavoro permette di risparmiare il tempo di spostamento. Consente, inoltre, di gestire il tempo con un maggiore spazio di manovra e di conciliare più facilmente la vita professionale con quella privata. Tuttavia, questa libertà ha un prezzo: il telelavoro, che viene svolto in autonomia, comporta soprattutto che, oltre ad avere determinate competenze professionali, il telelavoratore sappia gestire clienti, fare bilanci e contabilità.

Scegliere il proprio telelavoro.
E’ importante scegliere un’attività che piace, ma soprattutto in cui si è competenti. Se il telelavoro è un modo semplice di creare un’attività economica, non è altrettanto semplice saperlo gestire.

Chi può trasformarsi in telelavoratore?
In linea di principio, tutti. Nel contesto di un lavoro con stipendio fisso, è possibile proporre il telelavoro al proprio capo. È un rapporto basato sulla fiducia tra le due parti. Anche se il telelavoro dipendente è presente in Europa, la maggior parte dei telelavoratori esercitano la loro attività in modo autonomo. Di conseguenza, l’attività è più indicata per coloro che vogliono sviluppare un proprio business: lavoratori dipendenti che vogliono cambiare mestiere, disoccupati, pensionati, ecc.

Definizione dell’attività.
Per iniziare un’attività di telelavoro, il primo passo consiste nel definire l’attività che si intende sviluppare.

Attraverso il telelavoro, è anche possibile ottenere tutta una serie di vantaggi, per così dire, immateriali quali: esperienza, prospettiva, confronti, ecc.

Il settore della comunicazione in generale si presta anche per il lavoro a distanza: marketing, grafica & design, sviluppo software, pubblicità, informazioni, ecc.

Scelta dello statuto.
Durante lo svolgimento del telelavoro alle dipendenze di una azienda, il salario è definito nel relativo contratto di lavoro e viene corrisposto dal datore di lavoro.

Tuttavia, se l’attività viene esercitata in maniera autonoma, il compenso viene versato direttamente dai clienti. In questi casi, il telelavoratore dovrebbe emettere una fattura e creare una società. Questo non significa necessariamente che incorrerà in rischi notevoli: la forma di società individuale è la migliore, ove i rischi medesimi vengano limitati al contributo inizialmente versato dall’imprenditore a capitale della società medesima. Occorre, quindi, procedere allo svolgimento delle dovute formalità amministrative e dichiarazioni obbligatorie (camera di commercio, fisco, ecc.).

Diffondere le proprie competenze.
È l’ultimo passo ed il più complicato. Per acquisire clienti sarà necessario vincere l’enorme concorrenza. Questo è quello che, molte volte, scoraggia i candidati per il telelavoro. Il commercio di sviluppo, nonché la negoziazione dei contratti, non è uguale in tutto il mondo. Tuttavia, è essenziale rendersi autonomi e, prima di tutto, creare un’attività che fornisca un utile e necessario servizio.

Suggerimenti per una buona organizzazione.
E’ essenziale creare un posto di lavoro tranquillo e confortevole, adeguatamente attrezzato ed illuminato. Per quanto possibile, scegliete una camera diversa dal soggiorno o dalla camera da letto e che sia isolata rispetto alle altre stanze della casa.

È importante fare capire ai propri bambini che non ci possono disturbare continuamente. Per questo, anche se si svolge il proprio lavoro da casa, può essere utile assumere una tata durante alcune ore del giorno. Chiudete la porta e chiedete loro di non disturbare, tranne in casi di emergenza.

Altro punto essenziale: fissate un programma e attenetevi ad esso. Distribuite equamente le attività da svolgere nell’arco della settimana. Questo permetterà una migliore organizzazione e a rispettare le scadenze.

Inoltre, ricordate sempre che non perché il vostro ufficio è in casa, dovete lavorare 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. Impostate un orario di lavoro fisso e rispettalo. Ad esempio, dalle 9 alle 18:30. Non fatevi sopraffare dal lavoro.

Scritto da Valeria Citraro

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